Sigep 2018: top e flop del salone mondiale del dolciario artigianale

Anche quest’anno abbiamo fatto un salto a Rimini per il famosissimo Sigep, la fiera internazionale del dolciario artigianale e dei settori gelateria, pasticceria, panificazione artigianali e caffè, organizzata da Italian Exhibition Group e giunta ormai alla 39° edizione.

Si respira un clima di fermento, di voglia di innovazione, di ricerca della qualità sotto ogni aspetto.

Dato il nostro settore di appartenenza ci soffermeremo soprattutto sul settore caffè e caffetteria. Il racconto è ovviamente personale e senza pretese di veridicità assoluta; vuole essere una condivisione della nostra esperienza, un modo per raccontare l’evento a chi non era presente e un modo per stimolare il confronto con chi ci è stato. Da operatori del settore ad operatori del settore, senza filtri.

TOP

AFFLUENZA – La prima cosa che salta all’occhio è l’affluenza, nazionale e internazionale. Dopo tante edizioni il Sigep conferma ancora come i mercati del caffè e del dolciario siano un importante traino per l’economia del nostro Paese. Tantissime le presenze straniere in cerca di spunti e di occasioni di confronto.

FORMAZIONE – La materia prima, le miscele, le attrezzature: tutti ingredienti indispensabili per un buon caffè al bar… Tanto indispensabili quanto inutili, se chi li usa non sa farlo al meglio. Lo sanno bene le maggiori aziende del settore che stanno puntando sempre di più sulla formazione, con corsi e seminari. L’obiettivo è quello di trasmettere agli operatori le conoscenze per fornire un servizio sempre più specializzato e professionale al consumatore.

CAPSULE – Il caffè in capsula ha da tempo cambiato le abitudini di consumo, soprattutto a casa e in ufficio. La novità è che ora, oltre al caffè, si sono imposte sul mercato anche le capsule dedicate ai prodotti alternativi al caffè come ginseng, orzo e tutte le loro varianti. Una piccola rivoluzione che sta portando i bar ad adeguarsi e a cambiare abitudini. Un top, secondo noi, perché questa nuova tendenza porterà ad una apertura di nuovi mercati e a nuovo fermento per il settore, che non guasta mai 😉

FLOP

RIDONDANZA – In verità non abbiamo trovato un vero flop, piuttosto un “flop non flop”. Nonostante si percepisca la voglia di innovazione e la ricerca dell’ingrediente o dell’abbinamento “insolito”, abbiamo l’impressione che, soprattutto nei prodotti alternativi al caffè, si stia andando verso un allineamento dell’offerta da parte di molte aziende, tanto da sembrare ridondante.